Buone notizie per le aziende che investono in R&D. Le imprese che impiegano capitali in ricerca e sviluppo avranno la possibilità di ottenere un’agevolazione fiscale, sotto forma di credito d’imposta, per ciascuno degli anni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019.
Il funzionamento del calcolo del credito d’imposta è di tipo incrementale: si basa sulle spese sostenute in ciascun periodo di imposta agevolato in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei 3 periodi imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015 (quindi, con riferimento ad una media “fissa” relativa al 2012, 2013 e 2014 per i “solari”), ovvero dalla costituzione se questa è avvenuta da meno di tre anni.
Il bonus spetta nella misura del:
– 50% sugli incrementi delle spese relative al personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo e a contratti di ricerca con Università, enti di ricerca e start up innovative (ricerca extra muros);
– 25% sugli incrementi delle spese relative alle quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio e alle competenze tecniche e privative industriali.
Il credito d’imposta spetta fino a un importo massimo annuale di 5 milioni per ciascun beneficiario ed è riconosciuto a condizione che il versamento complessiva per investimenti in R&S effettuati in ciascun periodo d’imposta in relazione al quale si intende fruire dell’agevolazione ammonti almeno a 30.000 euro.
Il credito d’imposta ha carattere automatico: per ottenerlo non occorre un’autorizzazione, ma è sufficiente indicarlo nella dichiarazione dei redditi.
Il bonus è usufruibile esclusivamente in compensazione con modello F24 dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi sono stati sostenuti.
Il credito d’imposta ottenuto non concorre né alla formazione del reddito (IRES), né alla formazione della base imponibile IRAP, ed è riconosciuto a tutte le imprese, indipendentemente dal settore di attività, dalla forma giuridica, dal regime contabile adottato.