Come funziona il contratto a chiamata o intermittente: limiti di età, requisiti richiesti e durata.
Cos’è il contratto di lavoro a chiamata o intermittente?
Il contratto di lavoro intermittente (definito anche lavora a chiamata) è un contratto con il quale il lavoratore si rende disponibile a svolgere una determinata prestazione dietro chiamata del datore di lavoro, secondo tempi e modi stabiliti da quest’ultimo.
Quali requisiti sono necessari?
I rapporti di lavoro con contratto a chiamata possono essere stipulati – per lo svolgimento di qualsiasi tipologia di attività – con soggetti:
- di età superiore a 55 anni (quindi anche pensionati);
- di età inferiore a 24 anni ( le prestazioni contrattuali devono essere svolte entro i 25 anni).
È richiesto, in alternativa, un Requisito oggettivo nel caso in cui non sia presente il requisito dell’età.
È per esempio ammessa la stipulazione di rapporti di lavoro intermittente per svolgere attività di carattere discontinuo quale:
- l’attività di custodi,
- guardiani notturni e diurni,
- guardie daziarie,
- portinai, uscieri e inservienti,
- fattorini (esclusi coloro che svolgono mansioni che richiedono un’applicazione assidua e continuativa),
- pesatori, magazzinieri, dispensieri,
- camerieri, personale di servizio e di cucina negli alberghi, trattorie, esercizi pubblici in genere,
- personale addetto ai servizi di alimentazione e di igiene negli stabilimenti industriali.
Come si regolamenta un contratto a chiamata?
Un contratto di lavoro intermittente deve sempre essere regolamentato per iscritto con le seguenti indicazioni:
- durata, se a tempo determinato o indeterminato;
- causale del ricorso al lavoro intermittente (soggettiva o oggettiva);
- dove e in quale modo avviene questo tipo di rapporto di lavoro e qual è la disponibilità che si richiede al lavoratore;
- il preavviso di chiamata (ed eventuale indennità di disponibilità);
- trattamento economico;
- modalità di chiamata del lavoratore;
- eventuali misure di sicurezza.
Quanto può durare un contratto a chiamata?
Il contratto intermittente è ammesso per ciascun lavoratore con lo stesso datore di lavoro, per un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate di effettivo lavoro nell’arco di 3 anni solari.
Fanno eccezione i settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo, per i quali se il contratto a chiamata dura di più, si trasforma in automatico in un contratto a tempo pieno e indeterminato.
È infine possibile avere attivi più contratti a chiamata contemporaneamente purché sia rispettata la non concorrenza fra le aziende coinvolte.
Come funziona la chiamata da parte del datore di lavoro?
La particolarità del contratto a chiamata è che non si effettua con continuità, ma su richiesta del datore di lavoro che ti può contattare secondo le modalità stabilite.
L’obbligo o meno di rispondere alla chiamata del datore di lavoro dipende dal contratto che è stato stipulato, che può essere di due tipologie:
- con garanzia di disponibilità: consiste in una sorta di compenso che obbliga contrattualmente a rispondere alle convocazioni del datore di lavoro;
- senza garanzia di disponibilità: comporta la libertà di accettare o meno la mansione proposta dal datore di lavoro.
Come si comunica l’inizio di una prestazione lavorativa?
Prima dell’inizio della prestazione o di un ciclo integrato di prestazioni di durata non superiore a 30 giorni, il datore di lavoro è tenuto a inviare una comunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro competente.
La comunicazione può essere effettuata anche nello stesso giorno di inizio della prestazione (purché prima dell’effettivo impiego del lavoratore).