E’ stata pubblicata ieri, in collaborazione con Assonime e l’Università di Firenze, la versione definitiva delle Linee guida per il finanziamento delle imprese in crisi da parte del CNDCEC, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Il documento è finalizzato a ridurre le incertezze che gli operatori incontrano nell’adozione degli strumenti stragiudiziali ai quali fare ricorso per la soluzione della crisi d’impresa, evidenziando una serie di raccomandazioni volte a facilitare le operazioni di ristrutturazione delle imprese in crisi.
Nello specifico, lo scopo consiste nel ridurre i margini di incertezza degli operatori nell’adozione degli strumenti stragiudiziali ai quali fare ricorso per la soluzione della crisi d’impresa, evidenziando una serie di raccomandazioni volte a facilitare le operazioni di ristrutturazione delle imprese in crisi.
Per rispettare tale scopo vengono suggerite azioni virtuose e comportamenti che, pur non essendo strettamente imposti dalla legge, possono aumentare il grado di sicurezza delle operazioni di finanziamento.
Questo partendo dal presupposto che in situazione di crisi d’impresa è opportuno che l’erogazione di nuovi finanziamenti, la concessione di garanzie e in genere il compimento di atti potenzialmente revocabili e/o atti che possono dar luogo a responsabilità penale o civile siano effettuati nell’ambito di un piano attestato, di un accordo di ristrutturazione dei debiti o di un concordato preventivo.
-
Parte 1: la prima parte presenta un carattere generale. Esamina gli strumenti previsti dalla legge per il risanamento delle imprese, gli attori (professionista e attestatore), il piano di risanamento e infine l’attestazione;
-
Parte 2: la seconda parte prende in analisi i singoli strumenti di soluzione della crisi, in specifiche sezioni: piano di risanamento attestato, accordo di ristrutturazione dei debiti, concordato preventivo nelle sue varie forme.