La morte del lavoratore causata da infarto per eccessivo stress lavorativo ricade sul datore di lavoro, che non ha vigilato sull’integrità psico-fisica del suo dipendente.
Il datore, infatti, è tenuto a risarcire i danni ai familiari per non aver vigilato sui ritmi lavorativi effettuatesi in azienda e per non aver adottato le dovute cautele per evitare il danno.È onere del datore di lavoro – salvo prova contraria – conoscere come e in che modo lavorano i propri dipendenti.
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