Lavorare da casa con il telelavoro: cos’è e come funziona

Il telelavoro è una tipologia di lavoro che non prevede la presenza fisica del lavoratore in ufficio o in azienda ed è facilitato dall’uso di strumenti informatici e telematici, oltre ad una flessibilità nell’organizzazione degli orari e nelle modalità di svolgimento.

Cos’è il televoro?

Il telelavoro è una modalità di organizzazione del lavoro caratterizzata dal fatto che l’attività viene svola al di fuori dei locali aziendali. Questa forma di svolgimento dell’attività lavorativa è stata introdotta agli inizi degli anni Duemila per permettere la conciliazione dell’attività lavorativa con la vita privata dei lavoratori.

Quali caratteristiche regolamentano il telelavoro?

Il telelavoro consiste nel prestare l’attività lavorativa presso il proprio domicilio o in un luogo differente rispetto alla sede aziendale, ma comunque fisso e con il prevalente supporto di strumenti telematici/informatici per consentire le comunicazioni a distanza fra lavoratori, sede ed eventuali referenti esterni.

Non è considerata un’attività in telelavoro quella svolta anche in via telematica o con collegamento remoto da operatori di vendita e da lavoratori addetti all’assistenza tecnica presso la clientela.

Questa forma di lavoro presenta i seguenti elementi fondamentali:

  • la prestazione deve essere svolta in un luogo diverso da quello in cui si trova il datore di lavoro (cd. decentramento produttivo);
  • devo essere utilizzate tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’esecuzione dell’attività lavorativa e nel collegamento tra lavoratore e datore di lavoro;
  • interdipendenza tra soggetti e flessibilità nelle forme di impiego e nei tempi di lavoro.

Quali tipologie di telelavoro sono possibili?

In base al differente collegamento tra lavoratore e datore di lavoro,  esso può distinguersi in:

  • telelavoro online: c’è un’interazione costante tra le due parti del rapporto grazie a specifici canali telematici attraverso i quali il lavoratore, pur svolgendo la sua prestazione al di fuori della sede aziendale, può interagire in tempo reale con il resto dell’organizzazione aziendale, facilitando anche l’attività di controllo del datore di lavoro;
  • telelavoro one way: c’è un collegamento a senso unico con la trasmissione di dati e di informazioni esclusivamente dal lavoratore all’azienda, senza possibilità di trasmissione dei dati in senso inverso e senza la possibilità di operare un controllo diretto;
  • telelavoro offline: non c’è alcun collegamento elettronico tra il lavoratore e l’azienda; il lavoratore svolge la sua prestazione in base ad istruzioni ricevute preventivamente dal datore di lavoro ed il controllo avviene solo alla consegna del lavoro, che non può essere effettuata tramite canali telematici.

In base alle modalità organizzative, lo stesso può ulteriormente distinguersi in: 

  • homeworking o telelavoro a domicilio: è la forma più diffusa e la postazione di lavoro è delocalizzata rispetto all’impresa e collocata a casa del lavoratore (si collega alla rete aziendale tramite internet);
  • working out o telelavoro mobile: il lavoratore non ha una sede fissa, ma svolge la sua attività in maniera mobile, comunicando con l’azienda attraverso strumenti portatili. Sono previste visite e controlli periodici da parte del datore di lavoro;
  • telecentri: sono strutture che dispongono degli strumenti necessari per il lavoro a distanza, offrendo postazioni a lavoratori di una stessa o diverse organizzazioni e servizi telematici a liberi professionisti;
  • imprese virtuali: non c’è una sede fisica dell’azienda poiché essa esiste solo in rete e i lavoratori svolgono la propria attività da tutto il mondo esclusivamente per via telematica.

Come funziona il telelavoro?

Il datore di lavoro deve fornire adeguate informazioni in forma scritta che gli permettano di individuare: 

  1. le norme contrattuali;
  2. la natura e la tipologia dell’attività lavorativa oggetto del telelavoro;
  3. i diretti responsabili del lavoratore;
  4. le modalità di esecuzione della prestazione;
  5. l’orario di lavoro della prestazione eseguita, che potrà anche essere a tempo parziale;
  6. le informazioni in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro;
  7. l’eventuale unità produttiva alla quale il telelavoro è assegnato al fine di esercitare i suoi diritti sindacali.

Poiché si tratta di una scelta volontaria il rifiuto al passaggio al telelavoro non può comportare la risoluzione del rapporto di lavoro, né una conseguente modificazione delle condizioni contrattuali pattuite.

Qualora il passaggio al telelavoro avvenga in costanza di un “ordinario” rapporto di lavoro, le parti possono pattuire una durata limitata con ripristino dell’originario rapporto allo scadere del termine apposto.

Quali tutele prevede il telelavoro?

Il telelavoro ha diritto a tutte le coperture di natura previdenziale assicurate al lavoratore di pari livello, inserito in azienda e dello stesso settore da cui dipende il telelavoratore. Quest’ultimo è tenuto a tal fine, a certificare le proprie situazioni (malattia, maternità, Anf, …) con gli stessi tempi e le stesse modalità previste per la generalità dei lavoratori.

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4 commenti su “Lavorare da casa con il telelavoro: cos’è e come funziona”

  1. Salve,

    Avrei una domanda, io ho un contratto di telelavoro e mi occupo di customer service – assistenza tecnica. Leggo però che “Non è considerata un’attività in telelavoro quella svolta anche in via telematica o con collegamento remoto da operatori di vendita e da lavoratori addetti all’assistenza tecnica presso la clientela.”, quindi è sbagliato il mio contratto?

    Vorrei inoltre sapere se il contratto di telelavoro permette il cambio del domicilio e quindi anche del luogo di lavoro ogni 5-6 mesi. Vorrei vivere in diversi posti in italia e spostarmi più o meno spesso mantenendo lo stesso lavoro.

    Grazie,
    Silvia

    1. maurizio polato

      Buongiorno, per poter dare preciso riscontro alla sua richiesta è necessario visionare copia del suo contratto. Le suggerisco di prendere contatti con lo studio è fissare un appuntamento per la consulenza richiesta.

  2. Buongiorno, sono in contratto di telelavoro in una PA e concordato con l’azienda un rientro a settimana per un totale di 4 rientri mensili come da Legge, volevo avere un chiarimento in merito, nel mese di gennaio 2024 avendo usufruito dell’intera settimana di ferie, (precedentemente concordata con il dirigente), ora l’azienda per il tramite del Dirigente mi ha imposto di recuperare la giornata prevista di rientro saltata nella settimana delle ferie con una giornata della settimana successiva, è corretta questa interpretazione dell’Azienda?
    Ringrazio anticipatamente
    cordiali saluti

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