La tutela di cui all’articolo 7 della Direttiva 2004/38 sul diritto dei cittadini Ue e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri è stata riconosciuta anche ad una donna in stato di gravidanza, che per la sua condizione non può lavorare (diritto di soggiorno conferito a lavoratore subordinato).
Sebbene le disposizioni comunitarie non si riferiscano esattamente al caso delle limitazioni fisiche legate allo stato di gravidanza o al periodo immediatamente successivo al parto, sulla base della consolidata giurisprudenza Ue, la gravidanza non può essere assimilata ad una patologia cosicché lo status di “lavoratore” può essere riconosciuto anche ad una donna incinta che abbandona temporaneamente la sua occupazione.
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